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Tag: informatica

whatsapp è corrispondenza

Anche whatsapp è da considerarsi corrispondenza.

I messaggi inviati tramite WhatsApp rientrano, a pieno titolo, nella sfera di protezione dell’art. 15 Cost., apparendo del tutto assimilabili a lettere o biglietti chiusi.

Nel diritto interno, inoltre, la legge 23 dicembre 1993, n. 547 (Modificazioni ed integrazioni alle norme del codice penale e del codice di procedura penale in tema di criminalità informatica), sostituendo il quarto comma dell’art. 616 del codice penale, ha espressamente equiparato la corrispondenza informatica o telematica alla corrispondenza epistolare e telegrafica: ciò, al fine di non sottrarre al sistema di tutela della legge ordinaria forme di comunicazione rientranti nella sfera di protezione dell’art. 15 Cost., che qualifica come inviolabili la libertà e la segretezza della corrispondenza.

La Costituzione non poteva non occuparsi perciò della corrispondenza informatica.

Il messaggio WhatsApp spedito tramite tecniche che assicurano la riservatezza è accessibile infatti solo al soggetto che abbia la disponibilità del dispositivo.

La Corte Costituzionale con sentenza n. 170 del 27 luglio 2023 leggibile qui , ritiene i messaggi whatsapp riconducibili alla nozione di «corrispondenza».

La loro tutela non si esaurisce con la ricezione del messaggio da parte del destinatario, ma dura fin tanto che essi conservano carattere di attualità ed interesse per gli interlocutori.

La nozione di «corrispondenza» si presta infatti a ricomprendere – oltre alla tradizionale corrispondenza cartacea recapitata a mezzo del servizio postale – anche i messaggi scritti scambiati attraverso strumenti informatici e telematici.

I messaggi hanno garanzia di segretezza tramite credenziali di accesso riservate per la corrispondenza elettronica e la disponibilità esclusiva dei dispositivi elettronici utilizzati per lo scambio dei messaggi di testo.